BASSANO. Solo pochi imprenditori riescono a diventare ambasciatori “sul campo” della terra da cui provengono. Uno di loro è Giuseppe Nardini, capitano di un’industria che fa parte del Dna della città e ne racchiude i due simboli principali: la grappa e il ponte degli alpini.
Questo imprenditore colto e garbato, che ha fatto conoscere e apprezzare Bassano e l’Italia nel mondo, si è spento ieri all’età di 91 anni.
Grappa e non solo. L’impegno di Giuseppe Nardini in azienda non si è mai disgiunto dal suo amore per il territorio, che lo ha portato ad assumere svariati incarichi sia in ambito confindustriale, sia nello sviluppo della valenza turistica di Bassano e dintorni.
Bassano è finita nei testi di testo grazie ad un unicum architettonico, commissionato all’architetto Fuksas, le cosiddette “Bolle di Nardini”, il famoso complesso in vetro realizzato di fronte allo stabilimento in occasione del 225° anniversario della fondazione dell’azienda..
Bassano perde un signore dell’imprenditoria, un uomo dotato di una visione lucida e lungimirante, che il successo non ha mai distolto dal senso delle origini. Uno che amava passeggiare fra la sua gente e dispensare sorrisi, un uomo di cui era un onore sentirsi concittadini.
Questo il messaggio di cordoglio espresso dal sindaco di Bassano, Riccardo Poletto: “Esprimo a nome mio personale, dell’Amministrazione comunale e dell’intera città di Bassano, le più sentite condoglianze alla famiglia di Giuseppe Nardini, alla moglie, alle figlie e ai lavoratori della sua storica azienda, vanto cittadino e nazionale.
Un imprenditore che ha coniugato la tradizione con l’innovazione promuovendo sempre la ricerca dell’alta qualità in tutti i suoi prodotti ed ha saputo portare con stile ed eleganza il nome di Bassano nel mondo.
Un bassanese profondamente legato alla sua città, che lo ha insignito nel 2005 del Premio Città di Bassano del Grappa”.