BASSANO – ROMANO D’EZZELINO. Un atto vile, una vigliaccata per chi portava avanti (e continuerà a farlo) un progetto di rivalutazione ambientale e di etica del lavoro. Nella notte fra mercoledì e giovedì, alcuni ignoti si sono intrufolati nell’azienda agricola “Terra Prava srl” a Col Roigo e hanno deliberatamente distrutto l’uliveto e gran parte delle altre coltivazioni presenti. Si è trattato, in base ai primi riscontri, di un atto premeditato e realizzato in modo tale da arrecare il maggior danno possibile all’azienda di Fabian Bertoncello.
“Abbiamo subito un vero e proprio attacco – racconta l’amministratore di Terra Prava – che è stato messo in pratica da un gruppo di sabotatori professionisti. Le incisioni, inflitte con forbici elettriche e strumenti appositi, sono state eseguite in modo quasi chirurgico per distruggere le piante e le coltivazioni. Giovedì mattina abbiamo trovato tutti gli ulivi tagliati alla base, oltre 200 noccioli devastati, i fili dell’impianto tagliati e parte del sistema di irrigazione fatto letteralmente “a fette”. E’ stato un colpo al cuore per me, mia moglie e per tutte le persone che, da quattro anni, hanno lavorato instancabilmente ad un progetto etico che voleva davvero avere un significato diverso dal mero business”.
Stiamo parlando, infatti, di 11 ettari di terra abbandonata e incolta proprio su uno dei luoghi più suggestivi del comprensorio bassanese: Col Roigo. Una zona completamente rivalutata e messa a nuova da Fabian Bertoncello e dai suoi collaboratori, che hanno trasformato i terreni in un’azienda agricola con oltre 400 ulivi, un vigneto bio-dinamico con uve piwi (acronimo di pilzwiderstandfähig, vitigni resistenti ai funghi e prive di trattamenti), 400 noccioli e tanta passione per una nuova idea di fare impresa. “Avevamo già previsto con l’Amministrazione comunale di Romano – racconta Bertoncello – di aprire alla comunità una parte dell’area per organizzare marce e camminate. Inoltre, a settembre, avremmo fatto la prima vendemmia e volevamo destinare parte del ricavato alla collettività per realizzare un “percorso vita” ad usufrutto di tutti. Purtroppo ci hanno distrutto un sogno a pochi passi dalla sua realizzazione”. L’intenzione di Fabian Bertoncello e dell’azienda “Terra Prava” è quello di rimboccarsi le maniche e ripatire, confidando che la giustizia trovi i colpevoli di un gesto così barbaro e cinico da meritare la condanna morale di tutta la comunità.