BASSANO. Non era così che se lo immaginavano l’avvicinamento al derby di sabato sera al palazzo (alle 20.45) Bassano e Breganze, capaci in coppia di spremere appena due punti in due giornate e entrambi sulla riva rossonera. Bottino sproporzionato alle ambizioni ospiti e pure alle velleità giallorosse. Dalle parti del Ponte Vecchio rievocano quasi a scopo scaramantico la partenza balenga dello scorso torneo, anticamera di un successivo poderoso decollo. I rivali invece non possono più permettersi sbandate fuori programma per non perdere contatto col treno al comando. E così il derby diventa un crocevia di ansie sparse e tensioni montanti, col divieto assoluto di ruzzoloni e il punto di consolazione buono al limite per la ciurma di Barbieri. Il quale però, perso il terminale Julià, deve fare i conti con un’anemia offensiva palese (Crespo ha caratteristiche differenti rispetto al suo connazionale, è più universale e meno finalizzatore) mentre Bassano deve pescare gol e produttività offensiva dall’intero coro se vuole risollevarsi. “Abbiamo patito una brutta influenza di Scuccato finalmente risolta e i tempi fisiologici di inserimento di Crespo – assicura il diesse Bergamin – ma non ho dubbi sulla prestazione dei ragazzi, mentre il risultato dipende da troppe variabili”. Scuccato dal canto suo garantisce “il ritorno della nostra solità intensità difensiva” e il baby Mattia Baggio è out per un taglio al ginocchio. Ma al di là del pronostico dispari, Bassano è tenuto ad addentare almeno un pezzo di polpa per non inabissarsi in cattivi pensieri e rendere l’aria irrespirabile.
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