BASSANO. Stasera in tavola si apparecchia la Coppa Veneto, Bassano sarà di scena in gara secca alle 20.30 sul campo della Fontanivese e chi passa (anche ai supplementari o ai rigori) si qualifica al turno successivo.
Antenne dritte perché chi vince la Coppa si conquista la promozione anche se toppa in campionato e quindi è un’alternativa che conviene perseguire. Tanto più che in scaletta c’è questo turno, quello del mese prossimo sempre su gara unica, poi a marzo la semifinale in gare di andata e ritorno e ad aprile la finalissima ancora in gara secca. Totale di 5 gare restanti che sono comunque molto meglio delle altre 25 in calendario nel campionato, playoff esclusi. Bassano spinga un bel po’ sulla scorciatoia per approdare all’obiettivo.
Ma il discorso è un altro: tanto domenica al Mercante che sabato al palazzo con l’hockey, gli ultrà della curva (diversi degli uni sono anche gli altri) hanno sostenuto incessantemente i giallorossi, fermandosi in postazione a cantare anche 20 minuti dopo la fine del match, in pratica due ore filati di cori. A prescindere che la squadra stesse perdendo (nell’hockey) o che fosse nel proscenio poco nobile della Prima Categoria. In casa e fuori un attaccamento e una prova di amore per la maglia strepitosa per questi ragazzi che si sono legati a questi colori indipendentemente dall’andamento della partita o dai traguardi stagionali. Affetto, tanto affetto e basta. Un senso di appartenenza alla città oggi forse fuori moda, ma che nell’era global, sovente di identità generiche, è un sorso d’acqua fresca.