Il pubblico ministero accusa Andrea Stampini di lesioni gravissime ed esercizio abusivo della professione. Nella nuova udienza al Tribunale di Venezia, sono emerse pesanti accuse per il finto ginecologo che ha operato a lungo nell’ospedale di Bassano. Nel 2014, dopo la pensione, lavorò in appoggio all’ospedale di Dolo, dove avvenne uno degli episodi più drammatici della sua carriera. Era il 26 dicembre quando un parto, apparentemente normale, si trasformò in tragedia. Nacque un bimbo che oggi non parla, non cammina, non interagisce, per gravissimi danni neurologici. Il sospetto è che poteva andare diversamente.
All’epoca dei fatti Carlo Michele Cracco, ginecologo, finì il turno e passò la paziente al dottor Stampini. Poche ore dopo, ricevette una telefonata di Stampini che gli chiedeva di presentarsi immediatamente in sala parto per complicazioni. Il neonato aveva la testa per metà fuori, ma le spalle bloccate e non si disimpegnava. Fu necessaria una seconda incisione per liberare la spalla, ma il bimbo venne alla luce cianotico. Cracco ha anche aggiunto che si poteva agire diversamente e che, come supportato dall’accusa, le manovre “incriminate” le avrebbe fatte Stampini, prima di chiedere l’aiuto del collega. Invece, per la difesa, sarebbero state fatte prima. Sono stati ascoltati anche due infermiere e l’anestesista, che hanno confermato la concitazione di quella sera, risolta dall’intervento del dottor Cacco.