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1 Aprile 2023
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Cooperativa fantasma ha venduto finti contratti di lavoro ad almeno 160 clandestini

La Guardia di Finanza ha concluso un’indagine di polizia economico-finanziaria contro l’immigrazione clandestina, segnalando alla Procura 162 posizioni irregolari.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Schio, nascono da un controllo fiscale nei confronti di una Cooperativa con sede a Marano Vicentino, solo formalmente attiva nel settore delle pulizie, risultata evasore totale dal 2009.

La Cooperativa ha attestato l’esistenza di centinaia di rapporti di lavoro, in relazione ai quali, però, non aveva mai versato all’I.N.P.S. i relativi contributi, maturando, in tal modo, un rilevante debito contributivo (nel frattempo iscritto a ruolo) ammontante a circa 600.000 euro. La Società Cooperativa è risultata di fatto inesistente, la sede legale coincidente con un edificio in costruzione.

Era gestita da due fratelli marocchini, J.A., classe 1967 e J.K., classe 1977. Le audizioni di decine di soggetti inquadrati nella Società Cooperativa (tutti extra-comunitari, principalmente connazionali dei titolari ma anche provenienti dall’Algeria, dalla Tunisia, dal Ghana, dall’India e dal Bangladesh) e l’incrocio dei dati acquisiti con i fascicoli in essere presso la Questura, l’I.N.P.S. e l’I.Na.I.L. di Vicenza, hanno permesso di appurare come i due fratelli, dietro l’illecita corresponsione di denaro, emettessero buste paga e contratti riferiti a rapporti di lavoro in realtà solo cartolari; tale documentazione (contratti di lavoro e/o buste-paga) veniva poi utilizzata per trarre in inganno le Amministrazioni competenti al rilascio (e/o al rinnovo) dei permessi di soggiorno ai soci-lavoratori (tali solo sulla carta). L’avvio del rapporto di lavoro fittizio era sempre fissato pochi giorni prima della scadenza del permesso di soggiorno, in materia tale da consegnare la documentazione lavoristica giusto in tempo per il rilascio o il rinnovo del permesso. Nessuno dei lavoratori aveva la benché minima conoscenza del nome della Società Cooperativa, né, paradossalmente, del suo stesso status di socio lavoratore. Tutti i lavoratori interrogati, invero, hanno ammesso di aver contattato – mediante passaparola tra connazionali – i due fratelli marocchini organizzatori del meccanismo fraudolento con l’obiettivo di ottenere la documentazione lavoristica necessaria per ottenere e/o rinnovare il proprio permesso di soggiorno.

Il “tariffario” relativo al rilascio di buste paga e contratti di lavoro fittizi: 500/800 € per ogni falsa assunzione/falso contratto di lavoro e 100/150 € per ogni busta paga consegnata.

Anche i due gestori di fatto della cooperativa avevano usufruito di tale meccanismo illecito inquadrare se stessi quali lavoratori fittizi della Società Cooperativa.

I due fratelli di nazionalità marocchina sono oggi indagati dalla Procura di Vicenza per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per falsità ideologica, mentre le posizioni dei 160 lavoratori fittizi sono state segnalate per il reato di immigrazione clandestina e per falsità ideologica in concorso con i primi due. La Cooperativa quale mero contenitore di debiti erariali è stata inoltre segnalata all’Agenzia delle Entrate per la cessazione d’ufficio della pertinente partita I.V.A

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