Lo scherzo è stato tutt’altro che simpatico, ma nessuno si è fatto male e quell’educatore vicentino, che ha rischiato una condanna pesante, in quella goliardata di dubbio gusto non ha avuto alcun ruolo. Quella che per anni è sembrata una storiaccia di violenza sessuale di gruppo si è nettamente ridimensionata all’ultima udienza in tribunale a Belluno. A.S., 33 anni, è stato assolto da un’accusa grave e infamante.
Il processo ha preso le mosse dal racconto di un ragazzo trevigiano, che nel 2013 era ospite di un centro sanitario di Misurina. All’epoca aveva 15 anni. Una notte altri ragazzi gli fecero lo “scherzo del paletto”, legandolo e spingendolo con il deretano contro un paletto fissato ad un mobile. Lui indossava il pigiama. Durante lo scherzo sarebbe entrato un sorvegliante (il vicentino), che – secondo la prima versione dei fatti – anziché riportare l’ordine avrebbe contribuito in qualche modo allo scherzo, che d’abitudine veniva riservato ai ragazzi in procinto di lasciare la struttura.
Ieri di fronte ai giudici del tribunale di Belluno la vittima dello scherzo, ora maggiorenne, ha fornito una ricostruzione dei fatti molto più vaga e attenuata nei toni, parlando di una ragazzata che ha fatto ridere anche lui stesso e facendo cadere di fatto la sussistenza delle accuse. A.S. è stato assolto perché il fatto non sussiste, dopo cinque anni l’incubo è finito.