BASSANO. Fatture false per frodare il Fisco: ben 31.850 euro nascosti in casa, in una cassettina, sono stati recuperati dai finanzieri e potrebbe trattarsi di una “riserva” per pagare chi redigeva fatture fake. Nelle scorse settimane, la guardia di finanza ed i carabinieri di Bassano avevano arrestato alcune persone all’interno di una maxi-operazione denominata “Lucky flats”. Gli indagati sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di evasione fiscale. Un giro d’affari considerevole, che comprendeva anche alcuni appartamenti che la banda subaffittava a prostitute e trans per i loro incontri a luci rosse.
Ma, appunto, oltre alle violazioni riguardanti l’ambito della prostituzione, erano emerse anche una serie di fatture false, in parte in relazione agli stessi indagati. Nel mirino della procura sono finiti diversi bassanesi ma anche alcuni cittadini di Rosà, Mussolente, Cassola, Vicenza e del Trevigiano. Nel corso di alcune perquisizioni, le fiamme gialle hanno sequestrato i famigerati 31 mila euro che, secondo l’accusa, servivano per l’unico scopo di produrre fatture false a favore di aziende reali che potevano così abbattere l’imponibile e pagare meno tasse del dovuto. Insomma, secondo gli inquirenti, la somma sequestrata serviva a pagare le teste di legno che formalmente erano al vertice delle imprese “fantasma”, senza sede né dipendenti, che servivano esclusivamente alla produzione delle “cartelle”.