VICENZA. Amici prima, nemici poi. E tutto per colpa di una Ferrari F430 prestata per un giorno e restituita dopo un anno, solo grazie all’intervento dell’autorità giudiziaria. I fatti, come riporta “Il Giornale di Vicenza”, risalgono al 15 giugno del 2013 quando Lucio Marzotto fece fare un giro a Diego Faccin sul suo bolide “testarossa” per ringraziarlo di un favore ricevuto. Tuttavia, Marzotto rivide la sua automobile solo nel luglio 2014. Adesso, per quei fatti, Diego Faccin, 43enne vicentino ma residente a Cortina d’Ampezzo, andrà a processo: dovrà difendersi dalle accuse e dalla richiesta di risarcimento danni avanzata dall’ex amico.
Stando alla ricostruzione dei fatti avanzata da Lucio Marzotto, quest’ultimo avrebbe dato le chiavi della sua berlina, un bolide che valeva 370 mila euro, al 43enne per sdebitarsi di una cortesia ricevuta. I patti, all’epoca, erano chiari: “fatti un giro e riportami la Ferrari domani”. Dalla sera dopo, invece, sarebbe iniziato un lungo tira e molla fra i due vicentini. Faccin avrebbe prima chiesto di poter utilizzare la macchina qualche giorno in più, poi non si sarebbe fatto più sentire. Il proprietario della Ferrari iniziò a cercare l’amico, che non avrebbe più risposto al telefono, negandosi e sfuggendo in un paio di occasioni. A far traboccare il vaso e convincere Marzotto a sporgere denuncia è stata una multa arrivatagli direttamente dalla Sardegna. Faccin, venuto a sapere di essere stato querelato, convinse l’amico a ritirare la denuncia con una serie di false promesse, ma non gli restituì mai la Ferrari. A questo punto, sempre secondo la versione dei fatti di Marzotto, arrivò la seconda querela. Adesso, a distanza di anni, la procura ha citato a giudizio il 43enne per rispondere di appropriazione indebita.