BASSANO. È visitabile in questi giorni in biblioteca la mostra “Gioachino Rossini (1792-1868) a 150 anni dalla morte”.
Gioachino Rossini, nato a Pesaro nel 1792 e morto a Parigi il 13 novembre 1868, è conosciutissimo per alcuni suoi capolavori, come Il barbiere di Siviglia, anche da chi non frequenta assiduamente l’opera classica. Ma la sua personalità non si esaurisce nelle opere buffe, che smise di scrivere da giovane. Compose infatti immortali capolavori anche nel campo dell’opera seria e della musica sacra. Il suo genio artistico si sposò con un acuto senso della scena teatrale e con un notevole senso pratico dello spettacolo.
La mostra, curata dalla biblioteca, espone la collezione dei libretti delle opere rossiniane in possesso dell’istituzione cittadina, stampati in occasione delle prime rappresentazioni in molti teatri italiani, tra i quali il Teatro La Fenice di Venezia e il Teatro alla Scala. Accanto ai libretti, dove si leggono i nomi dei più celebri cantanti del tempo (Giulia Grisi, Geltrude Righetti Giorgi, Filippo Galli e molti altri), figurano il manoscritto inedito Sopra la Rivoluzione della Musica appressi i Moderni redatto da Antonio Marini nel 1858.
Assolute rarità sono due lettere originali scritte di suo pugno dallo stesso Rossini, datate 1820 e 1846, appartenenti alla raccolta di autografi di Bartolomeo Gamba, e la lettera autografa del 1832 di Vincenzo Bellini, il celebre operista autore di Norma, che ebbe frequenti contatti con Rossini durante il suo soggiorno a Parigi, dove il musicista catanese venne accolto nei più illustri circoli culturali della capitale francese.