POVE. «Questo non è modo di fare turismo: si vergogni, non finisce qui, chiamo i carabinieri». Toni surriscaldati, atteggiamento tutt’altro che conciliante, agitazione ai massimi livelli. E stato così che P.G., un 49enne residente a Pove, è finito in tribunale per difendersi dall’accusa di tentata violenza e minaccia a pubblico ufficiale e per rifiuto di fornire le proprie generalità.
Tutto è nato da una multa di 40 euro. Il 15 febbraio del 2013 a San Vito di Cadore, di fronte all’Hotel Antelao. Il povese e una sua amica, E.F., all’uscita dell’albergo trovarono il verbale della sanzione sull’auto, lasciata provvisoriamente in un posteggio a pagamento senza che fosse stato pagato il ticket.
I due turisti videro il comandante della polizia locale e, stando alla sua denuncia, lo aggredirono verbalmente. La vicenda è proseguita nelle aule del tribunale di Belluno, dove i due imputati, nell’udienza dell’altro giorno, hanno asserito di essersi sentiti a loro volta aggrediti da chi dovrebbe essere un tutore della legge e dei cittadini.
Al giudice l’ardua sentenza.