BASSANO. Inquietante. I due giovani rumeni che l’altra notte sono stati bloccati con le auto e presi a colpi di coltello, spranghe e machete da un gruppo di connazionali nel bel mezzo di via Capitelvecchio erano vittime di un’estorsione.
Proprietari di un’attività commerciale, non avevano pagato un pizzo da 160 mila euro.
A capo della spedizione punitiva, costata ad una delle due vittime dieci coltellate e un colpo di machete che gli ha quasi staccato un braccio, il 43enne Ian Popescu, residennte a Rosà, e l’altro rumeno Ion Caldaras, 64 anni, con residenza in Romania. Altri dieci uomini avevano partecipato al raid. Otto di loro sono stati denunciati dai carabinieri di Bassano.
Mentre la giustizia fa il suo corso in base agli esiti del lavoro delle forze dell’ordine, le indagini proseguono per delineare l’effettiva portata di quella che appare un’organizzazione criminale a tutti gli effetti, disposta alle maniere più brutali pur di ottenere ciò che pretende.