La donna con cui aveva una relazione da dieci anni aveva osato alzare la voce con lui. per questo un imprenditore bolzanino di 53 anni, Reinhold Thurner, ha segregato per due settimane la sua compagna polacca di 44 in una cassa di plastica, larga non più di un metro e usata per la raccolta delle mele, lasciata sotto il sole vicino all’autostrada Milano-Venezia a Sommacampagna.
Per impedirle di scappare ha appoggiato sopra degli altri cassoni. A tenerla in vita una mela e una bottiglietta di acqua ogni giorno, insieme ad un lenzuolo per coprirsi. Con l’aiuto di un collaboratore agricolo connazionale della vittima, l’uomo ha legato la donna, le ha chiuso la bocca con del nastro adesivo e l’ha murata viva nella cella di plastica.
Solo due giorni fa le sue urla disperate sono state sentite di primo mattino dal personale addetto al taglio dell’erba lungo la A4, che ha dato l’allarme, facendo intervenire Carabinieri e Polizia stradale di Verona sud.
L’imprenditore è stato arrestato in flagranza per sequestro di persona e tortura; per il suo collaboratore le manette sono scattate poche ore dopo: entrambi sono rinchiusi nel carcere di Montorio.
Dieci anni fa Thurner era stato denunciato per violenza sessuale nei confronti di una minore.