La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro sei autobotti utilizzate per gli spurghi delle fosse biologiche. Perquisite cinque aziende operanti in provincia nel settore della raccolta e smaltimento delle acque di scarico, i cui titolari sono indagati per di reato ambientale.
In oltre 100 episodi avvenuti nei Comuni di Arcugnano, Castegnero, Caldogno, Creazzo, Torri di Quartesolo e Vicenza gli operatori alla guida di autobotti utilizzate per lo spurgo dei pozzi neri, invece di smaltire correttamente il rifiuto liquido presso i previsti impianti di depurazione, hanno illecitamente sversato i liquami trasportati, costituiti da reflui urbani di provenienza domestica appena prelevati, nei tombini della rete fognaria pubblica.
M.M., cinquantaduenne, M.M., venticinquenne, C.W., cinquantunenne, E.G., cinquantanovenne, S.A., quarantaduenne, F.L., cinquantunenne, B.D., quarantatreenne e B.V., trentaseienne, tutti residenti in provincia e titolari/soci delle citate cinque imprese vicentine sono stati denunciati alla Procura della Repubblica. Al fine di ridurre illegalmente i costi aziendali, una delle imprese investigate si approvvigionava di acqua pubblica sottraendola da idranti antincendio siti nel territorio provinciale, così concretizzando la fattispecie di reato di furto aggravato d’acqua.
Il Tribunale ha emesso un Decreto di sequestro preventivo delle sei autobotti utilizzate per commettere gli illeciti, di valore complessivo di circa 400.000 euro.