VICENZA. «Se il fatto si dovesse ripetere, ti autorizzo a recarti dai carabinieri». E così è stato. Un sexy-ricatto a sfondo omosessuale che, dai bagni dei cinema a luci rosse e dalle camere da letto è finito in tribunale. Come riporta il “Giornale di Vicenza”, un 70enne vicentino, separato dalla moglie, con figli e nipotini, si era innamorato di un tunisino più giovane di trent’anni. La loro relazione gay clandestina era durata alcuni anni, poi iniziarono le richieste di soldi da parte dello straniero che aveva più volte minacciato l’anziano amante di raccontare la loro “tresca” a tutta la famiglia.
L’altra mattina il giudice ha rinviato a giudizio K.S., adesso 50enne, che dovrà presentarsi in aula per rispondere dell’accusa di estorsione. Dal 2009 al marzo del 2013 si sarebbe fatto dare 30 mila euro dal pensionato, che abita nella zona di Torri di Quartesolo. I due uomini si erano conosciuti tempo fa ed avevano trovato un’affinità sessuale, al punto che il 70enne si era invaghito del più giovane. Proprio per questo non aveva saputo dire di no alle iniziali richieste di soldi da parte di K.S.. I ricatti veri e propri sarebbero iniziati nel 2011, quando il tunisino pretese 8 mila euro per il suo silenzio. Il pensionato pagò, accendendo un mutuo in banca ma nei mesi successivi arrivarono altre richieste. Il tutto messo nero su bianco su alcune lettere. Fino all’ultima, quella appunto in cui il tunisino avrebbe scritto, chiedendo l’ennesima somma di denaro, che «Se il fatto si dovesse ripetere, ti autorizzo a recarti dai carabinieri».