BORSO. Si chiamava Flavio Violetto, aveva 25 anni. Ieri pomeriggio, approfittando del clima ottimale, da Santa Croce Bigolina, dove abitava, aveva raggiunto Col del Puppolo, come fanno moltisssimi amanti del volo silenzioso italiani e stranieri, per volteggiare sulla pianura appeso al suo parapendio.
Al momento di atterrare si è discostato dalla montagna per sorvolare la superficie attigua al Garden Relais, dove aveva dato appuntamento ad alcuni amici. Durante le manovre di preparazione all’atterraggio si è consumata la tragedia. Quando il parapendio si trovava ancora a 400 metri d’altezza rispetto al suolo la vela si è sgonfiata e il pilota ha iniziato a precipitare nel vuoto. Probabilmente ha cercato di attivare la vela d’emergenza, che però potrebbe essersi incastrata con quella principale. Alcuni spettatori hanno assistito sgomenti agli ultimi attimi di vita di Violetto, di cui si sono sentite nitidamente le urla disperate. Il giovane cittadellese si è schiantato in un campo fra le vie Cenghia e Giovanni da Semonzo. La morte è sopraggiunta all’istante.
Flavio Violetto era uno studente universitario (fisioterapia a Verona), aveva svolto per cinque anni il servizio volontario negli alpini ed amante dell’arrampicata e della montagna. Lascia i genitori e una sorella e un fratellino.